Oman da scoprire: fascino e mistero in 28 curiosità

Oman terra da scoprire

Terra da “mille e una notte”, l’Oman è stato tra i paesi rivelazione in ambito turistico nel 2018, oltre che uno dei più sicuri della penisola arabica. La sua storia, riassunta in 28 curiosità.

Lo sapevate che… pochi paesi al mondo come l’Oman hanno un’anima antica che convive accanto a una
moderna, l’incenso accanto al petrolio, i dromedari accanto ai suv, le carovane di nomadi accanto ai lussuosi resort e che tutto questo è cominciato in una data precisa e con un uomo soltanto?

Lo sapevate che… l’Oman cambia volto nel 1970 quando il sultano Qabus, educato in Inghilterra, tutt’ora al potere da monarca illuminato, destituisce il padre con una rivoluzione che non sparge sangue e che si nutre degli esempi e dei contributi culturali, commerciali e tecnici dell’Occidente?

Lo sapevate che… in pratica da un clima medievale si passa al cosiddetto “rinascimento omanita” grazie alla capacità del sultano di ripensare il suo paese appoggiandosi ad ufficiali inglesi, ingegneri tedeschi, medici svedesi, architetti ciprioti e archeologi italiani?

Lo sapevate che… in poco più di vent’anni da una società senza giornali, senza radio, da una rete stradale asfaltata di 10 km e da una capitale con tre scuole elementari maschili e un ospedale soltanto si passò a costruire uno stato moderno, capace di comunicare al mondo, di aprirsi al turismo e al consumismo, di sviluppare 4500 km di strade, 40 ospedali con cure gratuite, e di raggiungere in ambo i sessi l’80% della scolarizzazione?

Lo sapevate che… mentre prima, per chissà quale motivo era considerato immorale anche l’uso di ombrelli e di occhiali (!) in un lampo il sultano fece conoscere ai suoi sudditi la bellezza di un’orchestra, la tolleranza religiosa ed etnica tra popolazioni negroidi, arabe, iraniane? E che in tutti i conflitti presenti in quella parte di mondo (Iran vs Iraq, Israele vs Palestina, sunniti vs sciiti) ha sempre giocato un ruolo di mediatore pacifico svelando il volto più moderato e colto dell’intero Islam e aderendo addirittura all’Onu?

Lo sapevate che… il sultano emana comunque delle regole ferree che riguardano anche l’estetica e che l’aria di Muscat deve profumare d’incenso, il traffico deve essere ordinato, i netturbini devono pulire tutto subito, le tuniche dei sudditi devono essere bianche, i turbanti bianchi e rossi, le tinte delle case dei villaggi color ocra e terra e che sono previste multe salatissime per chi getta un solo rifiuto per strada?

Lo sapevate che… per celebrare il 15° anniversario del suo regno Qabus ha fatto erigere un monumento
architettonico da lasciare ai posteri, l’Hotel Al Bustan, sede di rappresentanza del paese, costato 250 milioni di dollari col suo tripudio di ori, marmi e mosaici e situato tra le montagne e il mare, in una baia
incantevole, selvaggia e sicura? E che per collegare questo Hotel a Muscat è stato necessario spostare un intero villaggio di pescatori donando loro confortevoli case dell’edilizia popolare?

Lo sapevate che… nei suk di Muscat e di Suhar abbondano tutte le ricchezze dell’Oriente portate qui nei
secoli percorrendo le vecchie vie carovaniere ovvero argento, incenso, mirra, aloe, canfora, spezie di ogni
tipo, bambù, stagno, avorio, sandalo, seta, porcellana?

Lo sapevate che… il dattero è il più importante prodotto agricolo da esportazione di tutto il piccolo
sultanato?

Lo sapevate che… le donne in tutto il paese esibiscono magnifici gioielli d’oro e d’argento e portano al collo l’hirz, una scatoletta-amuleto d’argento cesellato che contiene i versi del Corano contro il malocchio?

Lo sapevate che… il vanto degli uomini è invece il famosissimo khanjar ovvero il pugnale ricurvo appeso alla cintura e riposto in un fodero d’argento? E che tale pugnale è un vero status symbol di mascolinità, maturità e coraggio virile?

Lo sapevate che… in Oman sopravvivono specie rarissime di animali quali l’orice (un tipo di antilope
africana) e il porcospino nero? E che si mangiano gli squali e i cammelli?

Lo sapevate che… un Tour del paese regala viste affascinanti che spaziano dal mare al deserto, dalle
montagne rosse alle oasi verdi, dalle mille moschee ai fortini in stile portoghese fino ai moderni palazzi del
sultano che ricordano le atmosfere delle “Mille e una notte”? Che l’oasi di Nazwa è definita “la perla
dell’Islam” per il suo paesaggio, il suo castello e l’abilità degli artigiani nella lavorazione dell’argento? Che il villaggio beduino di Sinaw è ancora la sede di un caotico mercato di baratti che tra polvere e grida vede la gente sistemare, tutti stipati nei fuoristrada, tessuti e armi, dromedari e sacchi di datteri?

Lo sapevate che… il 44% della popolazione omanita è minore di 15 anni e che quindi un paese giovane e
oramai istruito può puntare su un futuro ricco grazie al petrolio su cui galleggia e ai charter di turisti che
cominciano ad arrivare specie sulle spiagge del sud, nella regione del Dhofar e nella città di Salalah?

Lo sapevate che… Salalah è un gioiello incastonato tra il blu dell’oceano indiano e l’inaspettato verde
intenso delle sue montagne e che in questa bella regione dalle lunghissime spiagge bianche, catene
montuose, altipiani desertici e dune dorate, da tempi immemorabili i beduini raccolgono la preziosa e
profumatissima resina delle piante di boswellia che una volta cristallizzata e accesa emana un penetrante
odore?

Lo sapevate che… Salalah grazie al benessere portato dal turismo e dall’aeroporto internazionale, con
200.000 abitanti e molti alberghi di lusso (siamo qui noi di Veratour ma anche Alpitour e Eden) è diventata
la seconda città del paese e che molti di quelli che una volta erano nomadi e pescatori sono diventati
imprenditori moderni?

Lo sapevate che… a Salalah il periodo migliore per le vacanze balneari è da dicembre a marzo e quello
migliore per le vacanze naturalistiche lungo “La Via dell’Incenso”, gli antichi porti e le oasi è da giugno a
settembre perché i monsoni indiani portano un clima più fresco e le colline intorno diventano tutte verdi e
appaiono anche delle cascate?

Lo sapevate che in piena estate, da fine luglio a metà agosto, questa umidità provvidenziale viene celebrata con una festa che dura sei settimane, il folkloristico Khareef, durante il quale si svolgono numerosi eventi legati alle tradizioni della regione come la danza, l’artigianato e la gastronomia?

Lo sapevate che… una vacanza a Salalah può significare una crociera tra i delfini come una passeggiata tra piantagioni di cocco, banana e papaya o la visita della tomba di Giobbe che deve compiersi a piedi nudi e per le donne con un foulard verde in testa che ti danno sul posto?

Lo sapevate che… una vacanza a Salalah permette anche la scoperta del fertile Wadi Darbat, luogo ideale per gite e pic nic, una specie di oasi dentro un canyon ricco di vegetazione, torrenti, uccelli, dromedari, asini e capre?

Lo sapevate che… uno dei ricordi più belli di Salalah resta quello delle affascinanti rovine del porto di Khor Rori che era il centro del commercio della qualità più pura di incenso che da qui raggiungeva via mare i mercati di Alessandria, Roma e Damasco e veniva usato nelle cerimonie religiose, nella preparazione di profumi e medicine e anche come sostanza aromatica di alcune specialità culinarie?

Lo sapevate che… a 30 km a ovest di Salalah verso lo Yemen si trova la poetica spiaggia di Mughsail che è una distesa bianca e selvaggia di 5 km, con falesie a picco sul mare, rovi di incenso, un mare blu notte e
bellissimi scenari abitati solo da fenicotteri e dromedari? E che questo angolo di paradiso si popola solo nei week end con la serena presenza delle famiglie omanite che vanno a godersi il mare e i tramonti?

Lo sapevate… che vicino a Mughsail Beach ci sono i soffioni Marneef Cave ovvero dei sbuffi del mare che passano attraverso le fessure nelle scogliere durante il periodo dei monsoni quando il mare si ingrossa?

Lo sapevate… che in mezzo al mercato più colorato e rumoroso di Salalah, da visitare al mattino presto o nel tardo pomeriggio e dove si trovano souvenir come l’incenso, le acque floreali, le polveri di legno profumato, tessuti variegati, i servizi da caffè tradizionali, i gioielli d’argento e i famosi pugnali khanjars sorge la mosche voluta nel 1992 dal sultano riformista Qabus, nativo di Salalah, con un interno strabiliante e dei giardini lussureggianti?

Lo sapevate che… a 40 km da Salahah sorge un altro paesaggio degno di un reportage del National
Geographic, ovvero la città morta di Sumhuram, visitata ai tempi delle carovane d’incenso da Marco Polo e oggi rimasta a sorvegliare con le sue antiche rovine la sottostante laguna, meritandosi col suo fascino, la sua storia e il suo silenzio anche il titolo di patrimonio dell’Unesco?

Lo sapevate che… l’ultima grande emozione di un viaggio nel sud dell’Oman potrebbe essere quella di
raggiungere con uno dei tour in 4×4 più suggestivi del mondo le rovine di Ubar detta anche “L’Atlantide del deserto” e parliamo di uno dei deserti più rapidi del pianeta?

Lo sapevate che…un po’ in tutto l’Oman ci sono due similitudini con la cultura di Zanzibar ovvero le
bellissime porte di legno intarsiato e i dhoni, le barche leggere costruite senza chiodi ma solo intrecciando la resistente fibra della palma da cocco?

Lo sapevate infine che… giusto per ridere un po’ e partire anche alla scoperta “gastronomica” di questo bel paese, che il clima estivo nelle zone interne è così torrido che secondo un proverbio popolare le gazzelle nel deserto si trovano già arrostite e pronte per il pranzo?


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